Federico
Appennino Tosco-Romagnolo
Durante una visita a degli amici sull’Appennino tosco-romagnolo è nata questa storia. Un posto straordinario, con vedute mozzafiato ed una pace infinita. Insieme siamo andati a far visita ad un loro amico che lavora presso una fattoria dove al suo interno è ancora funzionante un mulino dell’800, con macine in pietra per cereali. Lì ho fatto la conoscenza di Federico, un ragazzo pieno di energie, che non si fermava mai un momento; l’ho seguito per alcune ore scattando con la fotocamera, tra versare cereali nell’imbuto che li immette nelle macine che ruotano producendo farina, portare fieno ai vitelli e alle pecora, versare crusca e acqua nella mangiatoia dei maiali, sempre senza sosta, e seguito continuamente da quattro cuccioli di pastore maremmano, che come grossi batuffoli di cotone, gli rotolavano continuamente fra i pedi. Solo una breve sosta, per bere un bicchiere di vino in compagnia, e poi via, caricata la crusca sulla vecchia Land Rover, torna a casa sua, che dista circa un chilometro, su una strada impossibile da praticare con una vettura normale. Appena giunti a casa mi mostra un capretto appena nato nel pomeriggio, e che già si regge in piedi e bela attorno alla madre. Poi mi indica un puntino bianco fra le colline: sono il suo gregge di capre custodite da un pastore maremmano, e che ora va a riprendere. Appena giunto il gregge si infila nella stalla e lui inizia la mungitura. Mi spiega che è una pratica che svolge due volte al giorno, la mattina alle 5 e la sera quando rientra. Nel frattempo sono arrivate anche la moglie e la figlia piccola, faccio un po di foto anche a loro. Poi rivolgendomi a Federico gli ho chiesto se avesse una mail alla quale inviargli un po di scatti realizzati quel giorno. “Ma quale mail, mi a go al maial!”, fu la sua pronta risposta! Ci facemmo una grossa risata! Dopo circa un mese sono tornato a portargli alcune stampe di quella indimenticabile giornata.